Le correnti parassite o correnti di Foucault sono trattate in qualsiasi
buon testo di fisica e molti laboratori di fisica sono dotati di uno strumento dimostrativo chiamato pendolo di Waltenhofen.
In questo strumento una lastra di rame (o altro materiale buon conduttore) è sospesa al pendolo e viene fatta passare in un campo magnetico
costante prodotto da elettromagneti o da calamite.
Quando il pendolo entra ed esce dalla zona occupata dal campo magnetico si può notare che viene frenato, mentre ciò non avviene
fuori dal campo magnetico o finché la lastra è completamente immersa al suo interno.
Un altro esperimento, che ricorda molto più da vicino il funzionamento dei freni Megamag, consiste nel far cadere un magnete all'interno
di un tubo di rame o di alluminio, e poi in un tubo delle stesse dimensioni, ma in materiale plastico. Nel primo caso si nota
che il magnete cade più lentamente ed a velocità costante.
I fondamenti del funzionamento dei freni magnetici sono quindi noti da tempo, e possono essere modellati e quindi calcolati
con ottimo realismo: si trova così che la forza resistente dovuta alle correnti parassite è proporzionale alla velocità (quindi è di tipo viscoso) per basse velocità,
raggiunge un massimo ad una velocità caratteristica che dipende solo dalle caratteristiche del conduttore, poi diventa decrescente e tende a zero per velocità elevate.
Il salto di qualità nella progettazione di freni magnetici per giostre è stato fatto con la invenzione dei magneti permanenti in lega Neodimio-Ferro-Boro:
questo materiale consente infatti di raggiungere energie magnetiche di ordini di grandezza superiori a quelle delle tecnologie precedenti,
e che altrimenti sarebbero ottenibili solo con elettromagneti.
Pendolo di Waltenhofen